Informativa relativa ai contributi pubblici ricevuti nell’anno 2022
Ai sensi della L. n. 124/2017, art. 1 co. 125 – 129 , modificata con L. n. 58/2019, pubblichiamo l’informativa relativa ai contributi pubblici ricevuti nell’anno solare 2020 da Cherimus CF 90024830920
Soggetto erogante: Regione Sardegna – P.I. 03072820925
Importo 60.000 €
Data di incasso 12/12/2022
Causale contributo: L’arte di lottare. Contro la violenza su donne e bambine in Mauritania –Legge Regionale 11 aprile 1996, n. 19
Soggetto erogante: Agenzia delle Entrate– P.I. 06363391001
Importo 637,62 €
Data di incasso 16/12/2022
Causale contributo: Quote cinque per mille Anno 2021 – 2020
L’ultima residenza del ciclo Common Places A.iR. ha visto come ospiti gli artisti e le artiste di Collectif Kahraba.
Fondato nel 2007, Collectif Kahraba è una compagnia di arti performative composta da artisti e tecnici che credono fermamente che l’arte sia un percorso di dialogo e apertura. Grazie a una rete crescente di attori, scrittori, registi, fotografi, burattinai e ballerini, uniti dalla volontà di scambiare strumenti e conoscenze e di incontrare il pubblico, Collectif Kahraba interroga poeticamente il mondo in cui evolviamo. Con oltre 18 produzioni regolarmente in tournée in Libano e in tutto il mondo, Collectif Kahraba ha ideato nel 2011 “Us, the Moon & The Neighbours”, un festival gratuito e multidisciplinare. Con 6 edizioni alle spalle, il festival si è affermato come una vera e propria piattaforma di collaborazione, scambio e incontro tra pubblico e artisti locali e internazionali. Nel 2017 Collectif Kahraba assume la direzione artistica di Hammana Artist House, uno spazio di residenza per artisti che ha co-fondato con Robert Eid. Con Hammana Artist House, Collectif Kahraba mette al centro l’arte dell’incontro come veicolo per sviluppare l’immaginario, la curiosità, il senso critico e per contribuire alla costruzione di una cultura di pace.
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Totus in pari cun Collectif Kahraba!
Nel mese precedente l’arrivo degli artisti di Collectif Kahraba un gruppo affiatato di bambini e bambine di Perdaxius e dintorni guidato dagli artisti Carlo Spiga e Matteo Rubbi ha ideato e realizzato da zero un nuovo spettacolo di marionette. Dalla creta sono nati i personaggi protagonisti di una incredibile storia tra fantascienza e fantasy: La storia fantastica di Robit12.
Nel corso degli workshop è nata la sceneggiatura, la scenografia e la colonna sonora. La prima dello spettacolo ha avuto luogo il 26 settembre 2022 al Centro Sociale di Perdaxius.
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Geologia di una fiaba
“Geologia di una fiaba” è un progetto creativo per un pubblico giovane ideato e interpretato da Aurelien Zouki ed Éric Deniaud.
Il pezzo combina narrazione, danza e manipolazione di oggetti e suoni. L’elemento centrale sarà l’argilla in fogli stratificati, in pile, in blocchi, in bassorilievo, modellati dal vivo per dare vita a figure e scenari. È a partire da questa materia prima che i due interpreti ricostruiranno la genealogia delle favole e ripercorreranno le loro origini.
Per scrivere le proprie favole, sappiamo che La Fontaine e Marie de France si sono ispirate ad Esopo, che lui stesso si ispirò ai racconti persiani, che sicuramente provenivano dall’India, e così via… fino alla deriva dei continenti probabilmente, prima che la lingua diventasse così elaborata. La prima favola potrebbe anche essere stata modellata in argilla.
Attraverso la trasmissione orale, queste semplici saggezze ci sono state affidate di epoca in epoca, di territorio in territorio. L’ascensione del tempo e l’attraversamento dello spazio ci ricordano che non molto tempo fa i confini non erano definiti come lo sono oggi. Le uniche cose, forse, ancora in grado di incrociarsi facilmente, sono i nostri pensieri e le nostre storie.
L’ultima residenza del ciclo Common Places A.i.R. ha visto come ospiti gli artisti e le artiste di Collectif Kahraba.
Fondato nel 2007, Collectif Kahraba è una compagnia di arti performative composta da artisti e tecnici che credono nell’arte come percorso di dialogo e apertura. Grazie a una rete crescente di attori, scrittori, registi, fotografi, burattinai e ballerini, uniti dalla volontà di scambiare strumenti e conoscenze e di incontrare il pubblico, Collectif Kahraba interroga poeticamente il mondo in cui evolviamo. Con oltre 18 produzioni regolarmente in tournée in Libano e in tutto il mondo, Collectif Kahraba ha ideato nel 2011 “Us, the Moon & The Neighbours”, un festival gratuito e multidisciplinare. Con 6 edizioni alle spalle, il festival si è affermato come una vera e propria piattaforma di collaborazione, scambio e incontro tra pubblico e artisti locali e internazionali. Nel 2017 Collectif Kahraba assume la direzione artistica di Hammana Artist House, uno spazio di residenza per artisti che ha co-fondato con Robert Eid. Con Hammana Artist House, Collectif Kahraba mette al centro l’arte dell’incontro come veicolo per sviluppare l’immaginario, la curiosità, il senso critico e per contribuire alla costruzione di una cultura di pace.
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Totus in pari cun Collectif Kahraba!
Nel mese precedente l’arrivo degli artisti di Collectif Kahraba un gruppo affiatato di bambini e bambine di Perdaxius e dintorni guidato dagli artisti Carlo Spiga e Matteo Rubbi ha ideato e realizzato da zero un nuovo spettacolo di marionette. Dalla creta sono nati i personaggi protagonisti di una incredibile storia tra fantascienza e fantasy: La storia fantastica di Robit12.
Nel corso degli workshop è nata la sceneggiatura, la scenografia e la colonna sonora. La prima dello spettacolo ha avuto luogo il 26 settembre 2022 al Centro Sociale di Perdaxius.
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Geologia di una fiaba
“Geologia di una fiaba” è un progetto creativo per un pubblico giovane ideato e interpretato da Aurelien Zouki ed Éric Deniaud.
Il pezzo combina narrazione, danza e manipolazione di oggetti e suoni. L’elemento centrale sarà l’argilla in fogli stratificati, in pile, in blocchi, in bassorilievo, modellati dal vivo per dare vita a figure e scenari. È a partire da questa materia prima che i due interpreti ricostruiranno la genealogia delle favole e ripercorreranno le loro origini.
Per scrivere le proprie favole, sappiamo che La Fontaine e Marie de France si sono ispirate ad Esopo, che lui stesso si ispirò ai racconti persiani, che sicuramente provenivano dall’India, e così via… fino alla deriva dei continenti probabilmente, prima che la lingua diventasse così elaborata. La prima favola potrebbe anche essere stata modellata in argilla.
Attraverso la trasmissione orale, queste semplici saggezze ci sono state affidate di epoca in epoca, di territorio in territorio. L’ascensione del tempo e l’attraversamento dello spazio ci ricordano che non molto tempo fa i confini non erano definiti come lo sono oggi. Le uniche cose, forse, ancora in grado di incrociarsi facilmente, sono i nostri pensieri e le nostre storie.
Amy Sow, artista e attivista (Nouakchott 1977) è la terza artista invitata per Common Places A.i.R. Prima Vicepresidente del Collectif di giovani artisti visivi mauritani, M-ART, fondatrice di ArtGallé, un centro d’arte situato a Nouakchott che ha come scopo divulgare e promuovere l’arte e l’educazione artistica soprattutto alle fasce che ne sono escluse, bambini e bambine soprattutto. La passione di Amy Sow risale alla sua infanzia. Da allora si è formata e perfezionata in calligrafia, pittura e fotografia. Il lavoro di Amy Sow è stato esposto alla biennale di Dakar, al palazzo Chaillot e all’Institut du Monde Arabe di Parigi, al museo di arti contemporanee di Cartagine a Tunisi. Nel 2019 ha partecipato al progetto I giardini possibili, con Cherimus e Casa Emmaus in Sardegna.
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Prima tappa della residenza è Monte Sirai un antico sito fenicio-cartaginese. Nelle immagini vediamo il tempio di Astarte e Baal con all’orizzonte lo Stabilimento Metallurgico di Portovesme, un ritratto di Amy nel sito con la città di Carbonia sullo sfondo; un porcospino che vive in una delle antiche tombe cartaginesi, Amy sotto un vecchio ulivo piegato dal maestrale, il tramonto sulla spiaggia di Punt’e s’Arena.
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Amy incontra “Is Meurreddas”, un gruppo di autoriflessione nato a Perdaxius e incentrato sulla discriminazione e la violenza di genere.
Nell’ottica di immaginare e costruire nuovi progetti insieme Amy Sow incontra a Iglesias il sindaco di Iglesias Marco Usai e gli assessori Angela Scarpa e Monica Marongiu. Successivamente è la volta di Perdaxius con gli assessori Sebastian Fadda e Alfonso Sanna.
Visita alla galleria di Herny, un tunnel nelle rocce del Sulcis-iglesiente dove abbiamo scoperto il patrimonio minerario della zona. In questi giorni ci hanno visitato anche i partner del progetto Common Places per un a serie di incontri di scambio metodologico e per condividere i risultati perseguiti dal progetto fino a questo punto.
Negli stessi giorni ci hanno visitato anche i partner del progetto Common Places La Fundició e Prostorož per un a serie di incontri di scambio metodologico e per condividere i risultati perseguiti dal progetto fino a questo punto.
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Performance di Amy Sow al parco pubblico di San Leonardo. “Deboo” è una parola Pulaar che significa donna. Lo spettacolo parla della lotta delle donne per liberarsi da tutti i fardelli e le costrizioni con cui sono costrette a vivere.
Musiche di: Carlo Spiga @makika2 Foto di: @riccardolocci
Okada Buluma (Nairobi, 1982), educatore e social practice artist è il secondo artista in residenza del progetto europeo Common Places, che si sta sviluppando tra Barcellona, Perdaxius e Lubiana.
Okada è conosciuto in Kenia e internazionalmente per la qualità del lavoro da lui svolto a favore dell’infanzia e della gioventù svantaggiata. Okada ha sperimentato nel corso degli anni metodi educativi creativi che mettono al centro il bambino attraverso il gioco e una pratica di apprendimento ludica. Con Okada Buluma è attivo da anni un percorso di cooperazione con Cherimus dal 2014, che si è concretizzato nella realizzazione di due progetti (Ciak! Kibera e Carnival!Nairobi) finanziati dalla regione Sardegna grazie alla Legge Regionale 11 aprile 1996, n. 19, e da altre collaborazioni eccezionali che hanno portato la comunità perdaxina ad accogliere la statua lignea di Santu Jacu scolpita a Nairobi insieme a Charles Nshimmy.
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La residenza comincia con una visita al Museo archeologico nazionale di Cagliari, attraverso secoli di storia e di intrecci tra culture del Mediterraneo. Le sfingi e altri reperti ritrovati in Sardegna testimoniamo la presenza dei culti di Iside e Osiride nell’isola, mentre altri manufatti funerari e legati alla vita quotidiana sono gli stessi esposti nel Museo Nazionale di Beirut. La visita è proseguita passando in rassegna i Giganti di Mont’e Prama, i modellini sacri dei nuraghi e i bellissimi bronzetti nuragici. Una passeggiata in città tra strade assolate ha chiuso questa gita speciale. Da domani ci aspetta una settimana di attività tra Sulcis e Iglesiente.
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Workshop a cura di Okada Buluma e Cherimus con un gruppo di persone ospiti delle strutture di Casa Emmaus (Iglesias) provenienti da Egitto, Tunisia, Albania e Afganistan. Okada ha invitato tutti a scrivere o disegnare qualcosa di importante per loro, un ricordo, un sogno. Sono emerse storie, a volte legate a momenti del lungo viaggio che li ha portati in Sardegna, la nostalgia di casa. Queste riflessioni si sono trasformate in colore e pittura, e poi in una mappa di tutte le narrazioni. Okada, attraverso il colore, ha trovato una lingua comune, un paesaggio, un luogo d’incontro e di conoscenza straordinario.
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Conferenza “Orizzonti di cooperazione”, sala consiliare del Comune di Perdaxius. Okada ha raccontato il suo percorso professionale nel campo dell’educazione di bambine e bambini che vivono nelle strade di Nairobi. La costruzione di un rapporto di fiducia attraverso il gioco, la valorizzazione delle unicità dell’individuo e dell’espressione di sé, la perseveranza e la pazienza sono gli ingredienti di un percorso che ha accompagnato tante bambine e bambini fuori dalla strada. Di seguito Okada, Emiliana Sabiu e Matteo Rubbi co-fondatori di Cherimus, hanno parlato dei progetti sviluppati insieme a Koinonia Community a Nairobi, in cui artisti, musicisti, e educatori hanno lavorato insieme alle comunità di bambine e bambini che vivono in strada per rappresentare e dare forma ai loro sogni e al loro futuro. Alla conferenza erano presenti attori istituzionali e rappresentanti delle associazioni del territorio interessati ad attivare un dialogo sul tema della povertà educativa mettendo al centro la formazione e l’aggiornamento di tutti i componenti della comunità educante: famiglie, insegnanti, educatori.
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Workshop in collaborazione con l’associazione Elda Mazzocchi Scarzella di Domusnovas. Okada, insieme a Cherimus, ha incontrato un gruppo di bambine e bambini, esplorando il tema dei racconti e delle storie come radici della propria identità sia come individui che come comunità. Alcune delle storie hanno avuto come protagonista il territorio di Domusnovas, le sue grotte, le sue miniere, le sue montagne. Altre erano fiabe classiche, altre ancora racconti di invenzione. Al termine del workshop le storie, tradotte in uno storyboard di disegni sono state messe in fila e ricombinate dai bambini dando vita ad un nuovo racconto.
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Visita a Barrancu Mannu, uno dei siti archeologici e naturali più belli e magici del Sulcis. Situato nei pressi di Santadi, il sito ospita una tomba dei giganti e altri resti di epoche antichissime.
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Preparazione del Chapati keniano insieme a Emilia Brunoro. In occasione del sabato di Pasqua, sarà offerto accompagnato da ricotta e miele, ceci e fagioli, come merenda a bambine, bambini, famiglie e a tutti i partecipanti ad un incontro organizzato dal comune di Perdaxius al parco di San Leonardo. Nello stesso pomeriggio bambine e bambini sono stati invitati ad un workshop di disegno e pittura speciale, immaginando e dipingendo creature magiche contenute in gigantesche uova aliene.
Pesaus a contus / كلنا حكايات nasce nell’ambito di On the move! Un teatro in viaggio per il Libano progetto di cooperazione tra Cherimus (Sardegna) e Hammana Artist House (Libano) finanziato dalla Regione autonoma della Sardegna.
Il progetto ha coinvolto otto artiste nell’abito delle arti performative residenti in Libano:
Maya Aghniadis, compositrice e arrangiantrice Sarah Almoneem, artista perfomativa Patricia Habchy, regista Monà Hallab, soprano lirico Nivine Kallas, physical narrator and director Tracy Khoueiry, artista perfomativa Chantal Mailhac, cantastorie e musicista Sarah Mashmoushy, artista perfomativa
e due artisti residenti in Sardegna:
Carlo Spiga, artista visivo e musicista Sara Deidda, fotografa e filmmaker
Artiste ed artisti hanno sviluppato e messo in scena nel corso di una residenza presso la sede di Hammana Artist House due nuove performance: “Tarantism”, ideata e diretta da Nivine Kallas e “La notte più lunga della mia vita”, ideata e diretta da Chantal Mailhac. Nel corso di due settimane intense artiste ed artisti hanno condiviso gli stessi spazi, vissuto nella piccola e accogliente realtà di Hammana e attivato un confronto artistico con l’esperto staff di Hammana Artist House che ha portato nuova linfa alle due performance in costruzione.
Al termine della residenza le performance hanno debuttato ad Hammana con un pubblico di giovanissimi provenienti dalle scuole della cittadina. Successivamente la piccola tournée è proseguita a Rmeileh, al “Centre socio éducatif Fratelli” e a Beirut presso l’orfanotrofio islamico.
Carlo Spiga ha collaborato con Nivine Kallas, Sarah Mashmoushy, Sarah Almoneem, e Tracy Khoueiry alla creazione di una colonna sonora originale per la performance “Tarantism” utilizzando strumenti tradizionali e sperimentali sardi Sara Deidda ha creato un documentario per raccontare il progetto lavorando a stretto contatto con artiste ed artisti, raccogliendo spunti, idee e sfide dalle partecipanti così come da tutto lo staff di Hammana.
Il documentario “Pesaus a contus / كلنا حكايات ” è stato presentato per la prima volta nello Spazio Antas di San Sperate il 27 settembre 2022.
Tutte le immagini presentate nel sito sono realizzate da Sara Deidda o tratte da materiale da lei girato.
Il progetto “On the move! Un teatro in viaggio per il Libano” sostiene l’azione sociale e culturale di Hammana Artist House nelle comunità più marginali del territorio anche a livello tecnologico. Un potente sistema di batterie ricaricabili sta aiutando il regolare svolgimento di parte delle attività oggi fortemente frenate dalla grave crisi economica ed energetica che sta attraversando il paese.
Sara Deidda and Nivine KallasChantal Mailhac, Patricia Habchy, Monà Hallab Eric Deniaud and Aurelien Zouky talking to the artists in the rehersal dance studio of Hammana Artist HouseEric Deniaud talking with Monà Hallab, Chantal Mailhac and Patricia HabchySarah Mashmoushy, Tracy KhoueiryCarlo Spiga, Nivine KallasEric Deniaud during a moment of discussion with Sarah Almoneem, Sarah Mashmoushy and Tracy KhoueiryThérèse KhouryChantal Mailhac, Patricia Habchy, Monà Hallab Aurelien Zouky, Chantal Mailhac and Monà Hallab at the Islamic Horphanage of BeirutNivine Kallas, Sarah Almoneem, Sarah Mashmoushy and Tracy KhoueiryChantal Mailhac and Monà HallabPatricia HabchyMonà HallabChantal Mailhac, Patricia Habchy, Monà Hallab Patricia Habchy
Chantal Mailhac and Mona Hallab tell and sing on stage the story of Ba’al, the Phoenician’s “God of the rain, that climbs the clouds and come back with fertility; he lives above the clouds. During his time nature is green, colorful, full of fruits, flowers […]”
The night of the title refers to the winter solstice night, the longest of the year, before days start to be longer again. The tradition contains many points later taken up by Christianity (Jesus’ birth on the solstice and the death/resurrection process). Ba’al later became, as many gods with horns -he is associated with the constellation of Taurus-, one of the enemies of God, one of the ways to represent satan.
This performance wants to revive a story that has deep roots in Lebanese and Levantine history as well as in many places of the Mediterranean Sea, including Sardinia. In Sardinia the figure of the bull was one of the most widespread in antiquity, and it is the base today for some of the famous masks used for carnival rituals.
Thanks to the histrionic and playful storytelling of Chantal, the voice of Mona, the support of Patricia Habchy for the mise-en-scène and of Maya Aghniadis for the music composition, the legend of Ba’al came back to life and was told and sung in front of the audience of students, children and young adults.
Tarantism is the name of a traditional “magical-religious” music therapy practice once very common in Puglia and in the regions of southern Italy. The performance by Nivine Kallas, unfolds through a series of scenes narratively centering the human body and its struggle to face present time challenges As physical narrator and director Nivine Kallas says: “Tarantism is a performance that tackles an irresistible invitation to move, as a form of expression that can be violent yet therapeutic, now the pain is triggered pushing the body to face it is shadows.” A complex exchange of glances, a fight, a constant attempt to reconnect, to heal, all through a multifaceted dance, that combine different methods and techniques. Visual artist and musician Carlo Spiga has developed an unprecedented collaboration with the performers Nivine Kallas, Tracy Khoueiry, Sarah Almoneem, Sarah Mashmoushy and experimented with new ways of using launeddas, trunfa, and throat singing. These three elements are traditional instruments of Sardinian dances. During this residency Carlo Spiga had the chance to build a bridge between “Tarantism” and the Sardinian ritual named “Argia”, connected as well with the bite of a spider (the black widow) and with dance as a therapy practice. Photographer Sara Deidda is collaborating with the 8 artists in residence as well, thanks to a collaboration with Eja Tv, exploring day by day ways to film the performances and find a way to tell a story through images, rather than merely documenting it.