عمول منيح وكب بالبحر

By cherimus,

“Fai una buona azione e buttala nel mare”

In una delle sue lettere a Fawwaz Traboulsi, pubblicata in Of Cities and Women (1993), l’artista e poeta libanese Etel Adnan ha scritto che se non fosse stato per il mare, Beirut non sarebbe sopravvissuta alla devastazione.
“Ma c’è sale sulla terra, nelle nostre bocche, sui nostri vestiti, nelle nostre mani; qualcosa che resiste alla putrefazione” 

In arabo, c’è un detto che dice: “Fai una buona azione e buttala nel mare”. Il mare qui è una metafora di ciò che ci lasciamo alle spalle per andare avanti. Parla della nostra capacità di lasciar andare e di trasformarci. Gettare in mare significa rilasciare ciò che ci ostacola, ciò di cui non abbiamo più bisogno, ciò che non è in flusso. È un invito ad essere come il mare: sempre in movimento, sempre in cambiamento, eppure perpetuamente armonioso.

Per To Become a Sea / Diventare Mare, questo detto è stato il porto da cui siamo partiti per navigare. Il mare è diventato uno spazio di trasmutazione e immaginazione; così come uno spazio che trascende le differenze e riunisce comunità diverse che sono geograficamente, storicamente e culturalmente collegate al Mediterraneo. Questa massa d’acqua unificante porta con sé i sogni e i miti di coloro che ci vivono accanto, ci passeggiano, ci saltano dentro, ne sono catturati, ne scrivono e cantano…
Il progetto è un tentativo di decodificare e registrare queste narrazioni. Facendo ciò, mira a creare uno spazio per l’inconscio collettivo da ascoltare e per storie alternative da rivelare.

Il progetto consiste in due parti in dialogo tra loro. Una parte ha luogo in Sardegna, l’altra in Libano.
In Sardegna, il progetto si muove attraverso il Sulcis, raggiungendo diverse comunità della regione e invitandole a partecipare a workshop e attività multidisciplinari. 

Spostandosi da un luogo all’altro, To Become a Sea / Diventare Mare diventa un disco dell’inascoltato: di voci che sono state colpite dalla rivelazione; di voci che sono alla costante ricerca del mare dentro e fuori di loro. È una registrazione del nostro immaginario collettivo che alla fine ritrova la sua strada verso il mare.

Parallelamente all’attività in Sardegna, Ibrahim raccoglierà paesaggi sonori e condurrà brevi interviste con diversi gruppi di persone che vivono vicino o hanno un rapporto specifico con il mare in Libano. 

L’idea è quella di creare un intreccio sonoro tra  Libano e Sardegna  per raccontare la storia del viaggio verso il mare collettivamente e individualmente, quello che succede lungo la strada, e come alla fine, indipendentemente dai nostri diversi percorsi, ci incontreremo tutti al mare.


La Biblioteca Fantastica

By cherimus,

Quattro biblioteche civiche di sei piccoli comuni del Sulcis sono state il cuore di un progetto che ha coinvolto le ragazze e i ragazzi delle scuole secondarie di primo grado di Perdaxius, Sandadi, Giba, Masainas, Villaperuccio e Piscinas in una serie di workshop tenuti da artisti internazionali e che hanno portano alla produzione di quattro cortometraggi originali.

Insieme ad artisti provenienti da tutto il mondo e successivamente a professionisti nell’ambito della scrittura e del cinema, gli studenti sono stati invitati a usare la biblioteca del proprio paese come serbatoio di idee e come vero e proprio laboratorio creativo, tentando di forzare il luogo comune della biblioteca come luogo esclusivamente votato alla lettura, al silenzio e alla concentrazione, usando gli spazi purtroppo disabitati per gran parte del giorno per sperimentare ogni forma di linguaggio, dal disegno al collage, dalla creazione di costumi per ridefinire la propria identità alla scrittura di storie fantastiche, dalla musica alla recitazione.

La staffetta di quattro artisti visivi, André Raatzsch , Yassine Balbzioui, Marcos Lora Read e Kilap Gueye, provenienti da paesi che hanno da anni comunità sparse nel territorio del Sulcis ha accompagnato la nascita di quattro storie originalissime inventate dagli stessi studenti all’interno delle biblioteche, che si sono rivelate workshop dopo workshop spazi flessibili e pieni di possibilità inespresse. Gli artisti hanno raccontato sé stessi ed il proprio lavoro dando la possibilità a tutti di conoscere qualcosa di più sulle nuove radici presenti nel Sulcis, di proiettarsi oltre la dimensione dell’Isola e al suo storico isolamento, mentre agli studenti legati attraverso le famiglie e quei paesi ha dato la possibilità di vedere valorizzata e raccontata la propria specificità al di fuori di descrizioni solitamente superficiali se non legate a stereotipi.
Agli workshop hanno visto la partecipazione straordinaria e la collaborazione di Isamit Morales, Pape Thiam, Michele Gabriele, Jonathan Vivacqua, Simone Berti, Michele Gabriele, Susana Moliner Delgado e Marta Vallejo.

In una seconda fase le storie, gli oggetti e i costumi di scena sono diventati oggetto di successivi laboratori cinematografici tenuti dagli scrittori Andrea Bocconi e Guido Bosticco, dall’artista Stefano Faravelli, dal fotografo Vincenzo Cammarata e dal regista Andrea Canepari, tutti professori dell’associazione Scuola del viaggio, partner di progetto.

Sono così nati i quattro cortometraggi, basati sulle storie inventate dai ragazzi, interpretati da loro stessi o da marionette che hanno plasmato sotto la guida di Faravelli. I film sono stati girati per lo più nelle biblioteche, gli elementi scenici sono spesso rappresentati dai libri e alcune scene delle storie narrate si svolgono proprio fra gli scaffali. I quatttro cortometraggi sono stati presentati la prima volta in occasione della mostra Sulcis Oddity presso il MAN di Nuoro ed hanno trovato un proprio percorso anche nei canali tipici del cinema (festival e rassegne) mentre nell’estate 2013 sono stati presentati durante i momenti di festa dei paesi del Sulcis.

Il progetto è stato finanziato dalla Fondazione con il Sud e Vodafone Italia ed ha visto come partner di progetto i Comuni di Perdaxius, Villaperuccio, Santadi, Giba, Masainas, Piscinas, l’associazione Scuola del viaggio, Oxfam Italia e Sbis

Come nasce una band Sardo-Senegalese

By cherimus,

Chadal è il nome di una band Sardo-Senegalese, nata da un progetto di cooperazione internazionale fra Sardegna e Senegal, organizzato da Cherimus in collaborazione con varie istituzioni del territorio e l’associazione Ker Thiossane di Dakar. Chadal parte dalla necessità di intensificare e approfondire il dialogo fra la comunità sarda e quella senegalese, la più numerosa comunità africana presente in Sardegna.

Il chitarrista Alberto Balia, il suonatore di launeddas Andrea Pisu, il trombettista Riccardo Pittau e il pianista Matteo Scano hanno incontrato a Dakar i cantautori Bah Moody e Marcel Diaba Ndong, il suonatore di balafon Sidi Koita, il suonatore di xalam Alioun Ndiaye, il suonatore di kora Baka Cissokho, il bassista Alassane Cissè collaborando insieme alla formazione di una nuova band musicale e alla creazione di un nuovo album.

Chadal ha tenuto il suo concerto d’esordio a Dakar il 20 maggio 2011, prima di intraprendere un vero e proprio tour musicale attraverso la Sardegna e il nord Italia grazie anche alla collaborazione con la comunità senegalese in Sardegna e con l’associazione Sunugal di Milano. Durante diversi workshop organizzati a Dakar e in alcuni paesi del Sulcis-Iglesiente in collaborazione con gli artisti Abdoulaye Cysso Manee, Yassine Balbzioui e Marco Colombaioni, è stata realizzata una scenografia visionaria che ha fatto da sfondo ai concerti del gruppo. I bambini sardi e senegalesi hanno inoltre realizzato strumenti musicali della propria tradizione che sono stati poi scambiati al termine del progetto.

Il nome del gruppo, Chadal, è la traslitterazione di una parola Peul che indica un uccello colorato che migra ogni anno tra Sardegna e Senegal.

Prove a Kër Thiossane
Prove pubbliche nelle strade di Liberté II, Dakar. Andrea Pisu e Alassane Cissè
Prove pubbliche nelle strade di Liberté II, Dakar. Sidi Koita e Baka Cissokho
Un particolare del balafon di Sidi Koita
Il gruppo di Chadal al completo
Marcel Diaba Ndong e Les Femmes Séreres de Joal durante delle prove a Joal
Les Femmes Séreres de Joal durante delle prove a Joal
Andrea Pisu suona le launeddas, sullo sfondo Alioun Ndiaye e Sidi Koita
Alioun Ndiaye e Bah Moody
Workshop per la costruzione degli strumenti musicali a Kër Thiossane aperto ai bambini del quartiere
Workshop per la costruzione degli strumenti musicali a Kër Thiossane aperto ai bambini del quartiere
Workshop per la costruzione degli strumenti musicali a Kër Thiossane aperto ai bambini del quartiere
Workshop per la realizzazione della scenografia tenuto dagli artisti Abdoulaye Cysso Manee e Marco Colobaioni in collaborazione con l’Espace Enfants de la Maison de la Culture Douta Seck e l’École Mamour Diakhate, classe CPB
Workshop per la realizzazione della scenografia tenuto dagli artisti Abdoulaye Cysso Manee e Marco Colobaioni in collaborazione con l’Espace Enfants de la Maison de la Culture Douta Seck e l’École Mamour Diakhate, classe CPB
Workshop per la realizzazione della scenografia tenuto dagli artisti Abdoulaye Cysso Manee e Marco Colobaioni in collaborazione con l’Espace Enfants de la Maison de la Culture Douta Seck e l’École Mamour Diakhate, classe CPB
Workshop per la realizzazione della scenografia tenuto dagli artisti Abdoulaye Cysso Manee e Marco Colobaioni in collaborazione con l’Espace Enfants de la Maison de la Culture Douta Seck e l’École Mamour Diakhate, classe CPB. Dettaglio della scenografia utilizzato come copertina dell’lp realizzato in seguito al primo concerto del gruppo a Dakar.

Informativa relativa ai contributi pubblici ricevuti nell’anno 2021

By cherimus,

Informativa relativa ai contributi pubblici ricevuti nell’anno 2021

Ai sensi della L. n. 124/2017, art. 1 co. 125 – 129 , modificata con L. n. 58/2019, pubblichiamo l’informativa relativa ai contributi pubblici ricevuti nell’anno solare 2020 da Cherimus
CF 90024830920

  • Soggetto erogante: Università di Sassari
    – Dipartimento di Scienze Umanistiche e Sociali
    – P.I. 00196350904
  • Importo 21.500 €
  • Data di incasso 17/06/2021
  • Causale contributo: Progetto Music@work Senegal – Finanziato dalla Regione Sardegna con Legge Regionale 11 aprile 1996, n. 19
  • Soggetto erogante: Agenzia delle Entrate– P.I. 06363391001
  • Importo 973,92 €
  • Data di incasso 29/10/2021
  • Causale contributo: Quote cinque per mille Anno 2020 – 2019
  • Soggetto erogante: Regione Sardegna – P.I. 03072820925
  • Importo 60.000 €
  • Data di incasso 07/12/2021
  • Causale contributo: Progetto On the move! Un teatro in viaggio per il Libano –Legge Regionale 11 aprile 1996, n. 19

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Chadal in tournée

By cherimus,
Il calendario del tour di Chadal 2011, tra Dakar, Carbonia e Milano
I musicisti in arrivo da Dakar all’aeroporto di Elmas
Sidi Koita, Aliou Ndiaye, Fiammetta Caime e Daouda Kote nella metrò di Milano
Chadal in concerto a Carbonia
Baka Cissokho durante il concerto al Carroponte di Sesto San Giovanni
Alberto Balia durante il concerto al Carroponte di Sesto San Giovanni
Bah Moody e Riccardo Pittau al Carroponte di Sesto San Giovanni
Riccardo Pittau al Carroponte di Sesto San Giovanni
Aliou Ndiaye al Carroponte di Sesto San Giovanni
Baka Cissokho e Bah Moody al concerto di Carbonia
Alassane Cissè e Aliou Ndiaye in piazza Duomo a Milano

Common Places A.i.R. #1 Kristah

By cherimus,

È Kristah la prima artista in residenza del progetto europeo Common Places, che si sta sviluppando tra Barcellona, Perdaxius e Lubiana.

Perdaxius, la sede dell’associazione Cherimus è un paesino di meno di 1500 abitanti, ma all’interno dei confini comunali sono presenti almeno 20 nuraghi! Il primo giorno di residenza Kristah ha esplorato Perdaxius e ha cominciato a conoscere la sua comunità, passando dal fruttivendolo, chiacchierando con la fiorista e con la panettiera, bevendosi un caffè vicino alla piazza, e infine visitando il sito archeologico del nuraghe Camboni.

Il secondo giorno è stata la volta dell’incontro con Francesco Capuzzi, poeta improvvisatore, suonatore di launeddas e inventore (delle launeddas elettroniche). Nel corso di una chiacchierata musicale sono emerse intersezioni tra strumenti tradizionali, le affinità e le differenze tra metrica e ritmo nell’improvvisazione rap e nella poesia tradizionale sarda, sui modi di raccontare storie, lineage tracing, & melodic dissing. Francesco ha poi suonato sia le launeddas, strumento tradizionale a fiato fatto da tre canne di cui esistono tracce almeno dall’ottavo secolo avanti Cristo e ancora oggi usatissimo nella musica tradizionale e sacra sarda, sia le “Elettroneddas” il loro corrispettivo elettronico, inventato dallo stesso Francesco e che si sta lentamente diffondendo tra i suonatori di Launeddas dell’isola per esercitarsi nell’uso dello strumento o per sperimentare nuove soluzioni musicali.

La residenza è poi proseguita esplorando il Sulcis dove in pochi chilometri si può viaggiare nella storia e nella geografia del Mediterraneo, tra le imponenti tracce architettoniche della Pisa medioevale a Tratalias (dove ha anche incontrato il musicista Blues Matteo Leone) e quelle fenice e tardoantiche di Sulky, oggi Sant’Antioco, da cui prende il nome l’intera area, per finire con Calasetta (dove ha anche incontrato il musicista Blues Matteo Leone) i cui abitanti sono i discendenti diretti dell’antica colonia genovese di Tabarka, in Tunisia, e dove ancora si parla il Tabarkino e si mangia Fainè.

Nella seconda parte della residenza Kristah ha lavorato con un gruppo di bambini e ragazzi nel giardino possibile di Domusnovas, inventando con loro parole e musica di una nuova canzone, utilizzando come base i frutti del carrubo dentro il quale il laboratorio musicale ha avuto luogo.

Di nuovo a Perdaxius Kristah ha incontrato i ragazzi del corso di arte di “tottus in pari” parlando della sua musica e facendo loro ascoltare qualche suo brano, invitando poi i giovani partecipanti a trasformare la musica in colori e segni, a giocare con la sinestesia e con i legami segreti che ognuno di noi intrattiene tra i suoni e le immagini, tra il comporre con la voce e il tracciare con la matita.

L’ultima sera la comunità di Perdaxius si è ritrovata ad ascoltare Kristah prima in un’intervista che ha coinvolto anche gli abitanti stessi del paese, dove la giovane musicista di è raccontata, e successivamente in una sessione dal vivo di alcune sue canzoni: un piccolo concerto che speriamo sia l’anticipo di tanti altri, di una collaborazione con Perdaxius e il Sulcis e la sua musica di ieri e di oggi.

Chi è Kristah

Kristah è una cantante e rapper di Black music di Bergamo.
Ha iniziato a fare musica con il coro giovanile della chiesa che frequentava all’età di 13 anni. Successivamente ha incontrato i componenti del gruppo Ibm, di cui fa parte tutt’ora, e Derek con cui ha iniziato a comporre le prime barre.
Con il suo gruppo, ha creato l’etichetta The key ent, che mira a favorire l’inclusività e a promuovere e supportare giovani artisti.
Adora il soul, l’rnb, l’hip-hop, il blue, e ama ogni genere di musica. Nei suoi testi, si ritrova spesso a parlare di come amarsi, migliorarsi e amare gli altri.
Pensa che vivremmo meglio se ognuno di noi lavorasse sulla propria persona, risolvendo i propri conflitti interiori: se imparassimo a stare bene con noi stessi, staremmo meglio con gli altri.

Totus in pari

By cherimus,


Totus in Pari è l’attività del progetto Common Places rivolta alla comunità di Perdaxius e dei paesi vicini.

Totus in Pari (in italiano “tutti insieme”) vuole sperimentare un nuovo modello di socialità per la comunità di Perdaxius, paese dove ha sede l’associazione, che agisca trasversalmente coinvolgendo bambini e ragazzi, così come genitori, adulti e anziani.

Per fare questo, Totus in pari attiva una serie di corsi di inglese, arte visiva e musica al fine di costituire 3 piccole nuove comunità interconnesse tra loro in cui l’espressione individuale e il lavoro collettivo sono messi al centro con l’obiettivo anche di creare cambiamenti effettivi nel paese attraverso la rigenerazione urbana.
I corsi non hanno un taglio scolastico o accademico, ma sono pensati come uno spazio libero da pregiudizi e da nozionismi, inclusivo, teso soprattutto a lasciare ad ogni partecipante lo spazio e il tempo di approfondire l’espressione di sé e di collaborare insieme agli altri per immaginare nuove soluzioni che migliorino la qualità di vita del paese.
I corsi sono interdisciplinari e verranno favoriti gli scambi creativi fra un corso e l’altro. Tutte le attività si svolgeranno in locali pubblici di Perdaxius, quali il centro sociale, in collaborazione con le altre associazioni del paese (in particolare Pantagus e Su Nuraghe che potrebbero ospitare i laboratori).
Le attività sono gratuite per tutti bambini, fatto salvo il contributo minimo di iscrizione ai corsi e il pagamento dei costi assicurativi.
Il progetto mira quindi a sviluppare il senso di comunità, la cultura dello scambio, della reciprocità e il pensiero critico, anche attraverso il coinvolgimento di tutte le associazioni di Perdaxius disponibili a collaborare.

I laboratori avranno come oggetto:
Inglese:  apprendimento della lingua inglese attraverso il gioco e la conversazione con insegnanti madrelingua.
Arte visiva: i partecipanti saranno protagonisti di un percorso di rigenerazione urbana. Sulla base delle loro idee e dei loro sogni, saranno individuati luoghi esterni da trasformare e rigenerare grazie alla collaborazione con artisti visivi.
Musica: laboratori di percussioni per apprendere schemi ritmici e l’utilizzo degli strumenti musicali di ambito classico, pop/rock e tradizionale.

Il progetto è organizzato da Cherimus e cofinanziato dal Comune di Perdaxius.
Per le iscrizioni scrivete a: cherimus@gmail.com

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