Carnival! Nairobi

Carnival! Nairobi è un progetto di cooperazione internazionale ideato da Cherimus e Koinonia Community (Nairobi) in collaborazione con Amani ONG.

I progetto ha coinvolto tre gruppi di ragazzi che vivono in strada, per creare, a partire dai loro sogni, un nuovo carnevale, una parata tra le strade del quartiere di Riruta-Satellite, Nairobi.

L’idea di reinventare un carnevale a Nairobi è nata nel 2009 da Okada Buluma, oggi coordinatore dei progetti di Koinonia Community e Marco Colombaioni, artista visivo e fondatore di Cherimus.

Il Carnevale nasce con l’esigenza di dare la possibilità ai bambini e ragazzi che vivono in strada di poter esprimere sé stessi e poter dare spazio al proprio talento, valore e consistenza ai propri sogni, centralità alla propria voce, riaffermando la propria esistenza all’interno della società Keniana. Dall’altra parte il progetto mira a scalfire il pregiudizio che gran parte della società nutre nei confronti di questa moltitudine di bambini e ragazzi, che vivono ai margini della città, discriminati e spesso oggetto di violenza. .

Gli artisti Derek MF Di Fabio, Matteo Rubbi, Emiliana Sabiu hanno organizzato una serie di laboratori in parallelo alle attività di recupero dei ragazzi da parte degli educatori di Koinonia Community, associazione che, dal 1995, si occupa di accoglienza e recupero dei bambini di strada. Nei primi mesi di ogni anno infatti gli educatori di Koinonia visitano i gruppi di ragazzi nelle strade della città, passano del tempo con loro e gli offrono loro la possibilità di entrare nei centri, dove potranno ricevere le prime cure, disintossicarsi e cominciare un percorso di recupero e di formazione.

Per Carnival! Nairobi gli artisti, affiancati dagli educatori, hanno lavorato a stretto contatto con tre di questi gruppi di ragazzi nelle strade dei quartieri di Kawangware, Mtindwa e Ngong.

I ragazzi hanno immaginato e dato forma a veri e propri carri a partire dai loro sogni: un matatu* volante e un matatu dragone cinese fatti di stoffe cucite o dipinte e bambù, una foresta incantata fatta di disegni e ombrelli variopinti che richiamano la flora e la fauna dell’area suburbana di Ngong, un negozio di ferramenta con arnesi dai superpoteri sotto forma di enormi bandiere-collage e infine un carro-casa, un sogno ricorrente dei ragazzi durante gli workshop. I carri sono stati realizzati con materiali trovati sul posto, tra mercati di quartiere, colorifici, negozi di ferramenta e legnami, coinvolgendo per le parti strutturali più impegnative artigiani e professionisti locali.

La parata del primo carnevale di Nairobi, ha preso avvio nella mattina del 14 aprile e ha seguito un percorso di più di 7 chilometri, nel mezzo del popolosissimo quartiere di Riruta-Satellite. Il cuore della parata era costituito dai tre carri creati dai ragazzi durante i laboratori in strada, ma altre realtà della città hanno partecipato alla parata coinvolgendo attivamente tutto il quartiere. La parata si è trasformata in festa una volta che il corteo ha raggiunto il Riruta Stadium, dove tutti i gruppi partecipanti e le organizzazioni coinvolte hanno animato la giornata con canti, balli e acrobazie.

Parallelamente e in stretta relazione con Carnival! Nairobi è stata organizzata anche Darajart Artists in Residence: lo scrittore Ibrahim Nemhe, da Beirut, Libano e il musicista Luca Garino, da Torino, Italia, sono stati gli artisti invitati per la seconda edizione della residenza d’artista.

Luca Garino ha lavorato con i gruppi che vivono in strada alla realizzazione della colonna sonora del Carnevale in collaborazione con gli artisti e musicisti di Magalink Ent Production Studio di Nairobi, anch’essi provenienti da un’esperienza di vita in strada. La musica prodotta è stata poi diffusa dai carri nel corso della sfilata.

Ibrahim Nehme ha invece lavorato sia con i poeti incontrati durante i laboratori sia con quelli incontrati per caso in Kabiria Road (dove gli artisti erano alloggiati), ed ha immaginato la realizzazione di una piattaforma che possa dare testimonianza della ricca e sfaccettata scena poetica dei quartieri periferici di Nairobi ed essere punto di riferimento e di incontro per i poeti stessi.

Una delle poesie individuate da Ibrahim e composta da Byub, poeta Keniano, è diventata protagonista di un nuovo gioco di carte che da una parte vuole immergerci in questa poesia e dall’altra ci invita a lasciar parlare il poeta che, secondo Nehme, è dentro tutti noi.

(*coloratissimo bus utilizzato per il trasporto pubblico di Nairobi)