Caro Giacomo 2015 è partito da lontano.

Nel 2014, a Perdaxius, durante la festa di San Giacomo, mentre Cherimus era immersa nella realizzazione del mosaico I sogni ci guidano ma bisogna agire, un evento inaspettato e traumatico ha colpito l’intera comunità. Durante la processione in onore del Santo Patrono, la statua di gesso è caduta frantumandosi nella costernazione generale.
Nel mese di maggio 2015 Cherimus si trovava in residenza a Nairobi per  sperimentare il progetto Darajart, una residenza per artisti internazionali nello slum di Kibera.

Qui ha avuto modo di conoscere la comunità dei rifugiati Rwandesi, costretti ad abbandonare le proprie case per sfuggire alla cruenta guerra civile del 1996.

Charles Nshimiyimana, rifugiato prima in Tanzania dall’età di 4 anni, poi in Kenia da quando di anni ne aveva 10, ha messo a disposizione la sua abilità nella lavorazione del legno ed ha accettato di scolpire (a colpi di machete!) una nuova stataua per San Giacomo, in collaborazione con Matteo Rubbi, Derek di Fabio ed Emiliana Sabiu. Dopo l’ arrivo a Perdaxius, abbiamo dipinto e completato la statua grazie anche alla collaborazione di alcuni abitanti del luogo.

Il 24 luglio, alla vigilia della festa, la statua è stata benedetta nella chiesa di San Giacomo Maggiore, ed ora è entrata a far parte a tutti gli effetti della vita della comunità.

Nel 2016 il San Giacomo masai  è andato in processione, a dispetto delle sue apparenze poco classiche.

Questa statua vuole creare un ponte fra diverse culture.

Dal XIII secolo in poi San Giacomo ebbe la caratterizzazione del pellegrino, per cui è rappresentato con diversi attributi specifici, primo tra i quali il cappuccio, tipico del viandante. Il bastone, un tempo strumento necessario per chi camminava per appoggiarsi, ma soprattutto per difendersi da animali e da malintenzionati, è stato realizzato a Perdaxius. San Giacomo tiene nella mano sinistra una conchiglia. La Capasanta o conchiglia di San Giacomo è per eccellenza il simbolo del pellegrino, in particolare simbolo del Pellegrinaggio nella città di Santiago de Compostela. La conchiglia di San Giacomo doveva essere cucita sul mantello o sul cappello ed era l’indicazione o il simbolo da mostrare a tutti che il Pellegrino aveva raggiunto e visitato la tomba di San Giacomo.

Gli occhi sono realizzati con il carbonfossile proveniente dalla miniera di Serbariu di Carbonia. Il bastone è in legno di olivastro sulcitano.

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